Edvard Munch, la collezione Meyer alla Courtauld Gallery

Edvard Munch, la collezione Meyer alla Courtauld Gallery

da Arte de ilsole24ore.com del 19 luglio 2022

di Nicol Degli Innocenti

I capolavori dal museo di Bergen sono in mostra fino al 4 settembre

Edvard Munch è uno degli artisti più esplorati e conosciuti, ma c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, come rivela una mostra alla Courtauld Gallery di Londra. I quadri, che provengono tutti dalla collezione dell’imprenditore norvegese Rasmus Meyer a Bergen, mostrano l’evoluzione dell’artista e la sua sperimentazione con diversi stili fino a quando ha trovato la sua unica, inimitabile, inconfondibile voce.

“Mattina”, il primo quadro in mostra, è stato dipinto nel 1884, quando Munch aveva vent’anni e interessato al realismo sociale. Un soggetto semplice, una donna seduta sul letto che guarda fuori dalla finestra. L’artista era interessato soprattutto a dipingere la luce che entra nella stanza e le diverse tonalità di bianco. I critici si scandalizzarono perché la donna ha un piede nudo e la camicia slacciata sul petto.

Due soli

Due soli anni separano due quadri che hanno lo stesso soggetto – la strada principale di Oslo – ma non potrebbero essere più diversi. Il suo “Giorno di primavera a Karl Johan”, del 1890, è un panorama a colori brillanti e intriso di sole dipinto nello stile pointilliste, chiaramente ispirato da Pissarro (un critico crudele soprannominò Munch “Bizzarro”). La “Sera a Karl Johan” del 1892, è una scena notturna da incubo, dai colori lividi, con una folla di persone con i volti pallidi e gli occhi allucinati, in gruppo eppure disperatamente soli. Come spiega Barnaby Wright, curatore della mostra, “vediamo Munch diventare Munch davanti ai nostri occhi”. Un quadro della collezione è considerato il momento esatto in cui Munch ha trovato il suo stile. “Notte d’estate”, un ritratto della sorella Inger sulla spiaggia, è immediatamente riconoscibile come opera dell’artista per l’essenzialità delle forme, il senso di malinconia che pervade la scena, il modo in cui il paesaggio ha una forza “emotiva”…

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